L’onicofagia: i suoi aspetti ed il suo trattamento

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Ciao Ragazze,
ho letto proprio la settimana scorsa un articolo sull’onicofagia! Un’indagine ha riscontato che circa il 51% dei bambini dai 5 ai 15 anni e circa il 30% degli adulti, sono schiavi di questa abitudine dannosa non solo per le unghie ma anche per i denti.
Ma capiamo bene cosa vuol dire “onicofagia”. Il termine deriva dal greco “onyx”, unghia, e “phagein”, mangiare, e indica l’abitudine di mangiarsi le unghie e spesso le pellicine e le cuticole che vi sono intorno coinvolgendo, nei casi più gravi, perfino l’intero dito.
Ma perché una persona sente il desiderio di “assaltare” le proprie unghie causando, spesso, vere e proprie lesioni?

o-que-e-onicofagia-4Ecco le cause più comuni:

Stress e ansia
Lo stress e l’ansia sono una delle cause principali dell’onicofagia; non a caso la classica immagine di un individuo nervoso e preoccupato ritrae proprio qualcuno intento a rosicchiarsi le unghie. L’atto di mangiucchiare unghie e pellicine, in questo caso, dona all’onicofago un senso di sollievo in quanto permette di concentrare l’attenzione e la carica nervosa in una azione e non in pensieri stressanti.
Noia
Comunemente si crede che l’onicofago agisca solo in momenti di forte stress. In realtà non è proprio così. Gli onicofagi spessissimo prendono di mira le proprie mani proprio nei momenti di noia: al telefono, aspettando l’autobus o mentre guardano la tv. Nonostante ciò la noia non può essere considerata una vera e propria causa, ma piuttosto un fattore che scatena un’abitudine già consolidata: coloro che non hanno mai avuto a che fare con l’onicofagia non iniziano a rosicchiarsi le unghie solo perché si annoiano.
Imitazione dei genitori
Molti bambini, imitando i genitori, iniziano a rosicchiarsi le unghie e portano avanti questo vizio fino all’età adulta. Anche fattori di stress emotivo, come liti in famiglia o la nascita di un fratellino, possono spingere il bambino a sviluppare questa abitudine, magari solo per attrarre l’attenzione dei genitori.

Il “mangiare le unghie” può essere considerato un processo, nel quale è possibile individuare due fasi o passaggi ben distinti:
1° fase: è una fase di esplorazione delle proprie mani; l’onicofago osserva dettagliatamente le unghie alla ricerca di ogni possibile irregolarità da eliminare, che sia la forma dell’unghia o una semplice pellicina ed inizia a giocherellarci con le mani con l’intento di rimuovere l’irregolarità e “fare pulizia”.
2° fase: si dà il via all’azione vera e propria del rosicchiamento di unghie e pellicine. Tutto ciò che si trova all’estremità delle dita può essere oggetto di interesse per l’onicofago: cuticola, perionichio (la pelle che circonda l’unghia sia prossimalmente, che lateralmente), iponichio (la porzione di pelle più chiara che si trova sotto alla lamina, nel punto in cui l’unghia si stacca dal letto), e a volte anche l’intero dito può essere coinvolto, a seconda che si tratti di una forma leggera o acuta di onicofagia.

Vediamo i rimedi:

Esistono diversi tipi di terapie che possono aiutare l’onicofago nell’intento di abolire questa cattiva abitudine:
Terapia comportamentale, che permette di sostituire il vizio con un altro tipo di comportamento in modo da tenere le mani occupate in altro, come ad esempio scarabocchiare.
Ipnosi e psicoterapia. In questi casi, dicono gli esperti, bisogna avere prima di tutto la convinzione che l’ipnosi funzionerà… ma non esistono prove scientifiche della sua efficacia.
Terapie preventive. Chi non ha provato a combattere l’onicofagia con l’utilizzo di prodotti dal sapore sgradevole come smalti o creme? Peccato che neppure il gusto amaro riesca a fermare del tutto l’impulso dell’onicofago.

Una delle soluzioni più efficaci per chi soffre di onicofagia è la ricostruzione unghie.
Questa tecnica ovviamente non agisce sui meccanismi psicologici del soggetto e non può curare un’abitudine ormai radicata, ma aiuta chi soffre di questo disturbo a distogliere il suo “accanimento” da unghie e dintorni. In questo caso l’unghia naturale viene ricoperta di gel o acrilico, materiali che impediscono di mangiare l’unghia, consentendo a quest’ultima di rigenerarsi e di crescere indisturbata. La ricopertura completa dell’unghia e il suo aspetto sano e bello funzionano da deterrente per l’onicofago che potrà iniziare a scoprire di amare le proprie unghie e vorrà abbellirle e tenerle sempre in ordine.

Voi cosa ne pensate? Soffrite di questa cattiva abitudine?

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